Verso il femminismo e oltre: un piccolo festival che guarda lontano

FestivalPOPPEOttobre 8, 2025

Cosa succede se metti insieme Sted, fumettista femminista che ha fatto dell’ironia un’arma di libertà, e Agnese, libraia indipendente che da anni tiene viva la costellazione culturale di From Outer Space?

Succede che nasce un’idea semplice e rivoluzionaria: un festivalino transfemminista che non pretende di spiegare il mondo, ma di attraversarlo insieme, tra pagine, corpi e voci che cercano nuove forme di presenza.

Verso il femminismo e oltre” è il titolo scelto per questa prima edizione, e già contiene una dichiarazione d’intenti: non fermarsi ai confini del discorso femminista, ma esplorare tutto ciò che ne scaturisce, l’oltre come orizzonte politico, relazionale e affettivo.

Un piccolo viaggio in quattro tappe, che si snoda tra ottobre e novembre, dentro la libreria From Outer Space di Civitanova Marche, trasformata per l’occasione in una navicella di parole e pensiero critico.

Il programma intreccia voci diverse ma convergenti, in un dialogo continuo tra scrittura e militanza:

12 ottobre – Il cielo sopra Gaza non ha colori con Morena Pedriali Errani, un romanzo che parla di conflitto, empatia e appartenenza.

19 ottobre – Storia dei miei peli con Lavinia Mannelli, un racconto ironico e politico sul corpo e i suoi simboli.

9 novembre – Lo sfruttamento della razza con Oiza Q. Obasuyi insieme a Djarah Kan, un confronto necessario su colonialismo, lavoro e narrazione dell’alterità.

16 novembre – La rabbia transfemminista con Beatrice Gnassi (Le Plurali editrice) e Sted, per chiudere il cerchio e aprire nuove prospettive sul linguaggio e la lotta.

Ogni incontro è pensato come un’esperienza condivisa, un momento per riflettere ma anche per stare insieme: leggere, ascoltare, discutere, ridere.

From Outer Space non è solo una libreria, ma un presidio di comunità, un luogo dove le idee trovano spazio e le persone trovano voce e forse è proprio questo il senso del titolo: “verso il femminismo e oltre” non è solo un movimento nello spazio, ma un gesto d’amore verso il futuro. Che sia solo il primo di tanti festivalini femministi luminosi abbastanza da farsi vedere anche da lontano.

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