I fumi di Bangkok: esce oggi il nuovo singolo di Blumosso

STAZIONE MUSICAOttobre 17, 2025

Un’aria sospesa, densa e vischiosa è quella che attraversa “I fumi di Bangkok”, il nuovo singolo di Blumosso, disponibile da oggi venerdì 17 ottobre su tutte le piattaforme digitali e in radio. Il cantautore salentino, al secolo Simone Perrone, torna dopo un periodo di silenzio con un brano che sembra emergere da una penombra emotiva, dove fragilità e salvezza si rincorrono fino a fondersi. Prodotto da RafQu presso il Ballon Musique Studio, il pezzo si apre come una confessione, si trasforma in tensione fisica, poi si dissolve in una malinconia elettronica.

@Luigi Imola

La scrittura di Blumosso continua a muoversi sul crinale sottile tra autobiografia e finzione poetica. “I fumi di Bangkok” è una canzone sull’intimità, ma soprattutto sull’impossibilità di salvarsi da soli: la percezione dell’altro diventa rifugio, ma anche tormento, con un corpo che sì consola ma che, al tempo stesso, mette in risalto quella che è la nostra stessa precarietà. “La visione nel buio, il respiro percepito come un istinto primordiale, animale, la sensazione di volare e l’esperienza di essere continuamente salvati da un conflitto interiore che a volte sembra indomabile”, scrive Blumosso, sintetizzando l’anima febbrile del brano.

Le immagini testuali, come i “fumi di Bangkok”, il “muro di Berlino” che crolla e i “sogni di un bambino”, non sono solo metafore, diventano materiale sensoriale. Il fumo, fragile e mutevole, evoca la natura del legame; il muro rimanda a una frattura insanabile ma necessaria; il sogno infantile è la parte più pura che resiste al dolore. È in questa dialettica continua che si muove la musica: un ritmo ossessivo di percussioni, il basso profondo di Valerio COMBASS Bruno, i synth e le chitarre elettriche di RafQu, la voce intensa di Blumosso per un suono notturno.

Se crolliamo insieme siamo il muro di Berlino 

e se sparissimo nell’aria siamo i fumi di Bangkok.

Se sorridiamo insieme siamo i sogni di un bambino

e al primo allarme di dolore il tuo io lo combatterò

Blumosso costruisce le sue canzoni in modo tangibile e non è un caso se nella sua biografia, la fotografia occupa uno spazio importante, come atto di silenziosa osservazione. “Mi chiamo Simone, in arte Blumosso, come il mare quando è agitato. Vengo da Carmiano, un piccolo paese vicino Lecce, nel Salento, la terra del rimorso. Non amo molto uscire, il legame con la mia terra è visivo, parlo poco, quando vado in giro mi metto in un angolo e scatto fotografie. A volte, le trasformo in canzoni”, racconta. È da questa quiete in apparente contrasto con la tensione dei suoi testi che nasce la forza del progetto: una poetica del turbamento controllato, della vulnerabilità come lingua madre.

Autore, compositore e docente di canto presso la Yamaha Music School di Lecce, Blumosso ha pubblicato due dischi in studio, In un baule di personalità multiple e La battaglia di Svevia, e due EP (Conseguenze e Di questo e d’altri amori), oltre a due libri: Spremuta d’arancia a mezzogiorno (Lupo Editore) e Schiena Cucita (Kimerik). “I fumi di Bangkok” conferma una sua ricomparsa consapevole, come di chi ha attraversato la tempesta e ora sa chiamare le cose con il loro nome.

(Brano scritto e composto da Simone Perrone – Produzione artistica di RafQu – Mix di Matteo “Bemolle” De Benedittis – Master di Luigi Tarantino – Basso di Valerio COMBASS Bruno – Synth e chitarra elettrica di RafQu – Piano, voci e cori di Blumosso – Percussioni di Federico Nuzzone – Foto e copertina di Luigi Imola)

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