Patricia Domínguez porta in Italia la sua prima personale: Il cavallo bianco, gravido

ARTEMostreSettembre 26, 2025

È stata presentata questa mattina alla stampa la prima personale italiana di Patricia Domínguez (Santiago del Cile, 1984), artista riconosciuta a livello internazionale per una ricerca che intreccia etnobotanica, spiritualità andina e immaginari tecnologici. La mostra, dal titolo evocativo Il cavallo bianco, gravido, è un viaggio tra spiritualità, crisi ecologica e nuove possibilità di relazione tra le specie.

Il progetto è promosso dalla Fondazione Made in Cloister insieme a nonlineare, iniziativa curatoriale indipendente, e rientra nel programma biennale RINASCITA, dedicato a esplorare trasformazione, resistenza e rinnovamento delle forme di vita nel contesto delle crisi contemporanee.

Allestita nel chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello – sede della Fondazione e punto di riferimento per il dialogo tra patrimonio e creatività contemporanea – la mostra raccoglie opere realizzate nell’arco di un decennio e segna il debutto espositivo dell’artista in Italia. Sei video si configurano come altrettanti altari cibernetici dedicati all’Acqua, alla Terra, agli Animali, alle Piante e all’Invisibile: santuari che intrecciano cosmologie differenti, unendo spiritualità, tecnologia e memoria collettiva.

“Per la prima volta questi sei video sono riuniti nello stesso spazio, formando una sorta di treccia planetaria: ogni opera è un nodo, una trance che attraversa la realtà del Sud America, dove spiritualità, siccità, animali e digitalizzazione coesistono in una ballata di lutto ecologico, ma anche di speranza e di rituale artistico”, spiega l’artista. “Connettersi con animali, piante e macchine in un modo spirituale significa onorare la memoria planetaria, la compassione e le alleanze interspecie. Nel chiostro abbiamo costruito santuari fatti di luce, suono, sculture, ex voto e acquerelli, che i visitatori possono vivere come altari contemporanei”.

Per la direttrice della Fondazione Eleonora De Blasio, il progetto si inserisce pienamente nella missione di Made in Cloister: «Abbiamo scelto di dare tempo ai processi artistici, al dialogo con la comunità, al radicarsi delle idee. Ogni produzione qui non solo trasforma lo spazio, ma ne rivela la dimensione sacra, facendo germogliare dal passato visioni del futuro».

Dello stesso avviso Teresa Iarocci Mavica, che a nome di nonlineare sottolinea come la mostra prosegua l’indagine del programma RINASCITA: «Domínguez porta avanti un lavoro che mette in dialogo saperi indigeni e logiche del tardo capitalismo, trasformando tossicità e frammentazione in nutrimento e resistenza. La rinascita, qui, non è rifiuto della contaminazione, ma sua metabolizzazione».

Il chiostro di Santa Caterina a Formiello, cuore del progetto di riconversione Made in Cloister, diventa ancora una volta spazio di produzione culturale e di residenza artistica, dove luogo, storia e comunità si intrecciano con linguaggi globali.

La mostra Il cavallo bianco, gravido è visitabile fino al 20 dicembre 2025 (da mercoledì a sabato 11.00–19.00, domenica 10.00–14.00).

L’artista

Patricia Domínguez vive e lavora a Puchuncaví, in Cile. La sua pratica, tra video, sculture e installazioni simili a santuari, unisce ritualità, botanica e tecnologia in un gesto che restituisce materia al virtuale, collegandolo alle memorie ancestrali. Ha esposto in istituzioni di primo piano come il MoMA di New York, il Hammer Museum di Los Angeles, il Gropius Bau di Berlino, il New Museum e la Wellcome Collection di Londra.

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